L’ostello Istituto Colombo nasce da un sogno: dare l’opportunità ai gruppi di ragazzi di soggiornare e vivere il nostro territorio, Santa Margherita Ligure, e i suoi dintorni.

Il sogno nacque nel 2004, durante una chiacchierata fra tre ragazzi e un Parroco…quattro sognatori, partiti da un’esperienza personale, quella di essere cresciuti insieme al proprio Parroco, don Marco, che li ha accompagnati lungo il cammino della propria adolescenza, dove campi estivi ed invernali sono stati tappe fondamentali di crescita.
Per anni abbiamo soggiornato in una casa di montagna e questa è diventata la casa di molti di noi. Quando si arrivava, tutti noi ragazzi ci sentivamo davvero in un luogo che sentivamo nostro, che ci faceva stare bene. Questo è ciò che vogliamo che diventi l’Istituto Colombo per i nostri ospiti.
Per noi accogliere i gruppi non è solo un lavoro di pura organizzazione, ma vuole essere un rapporto umano, di conoscenza e di crescita insieme.

Da quell’incontro è cominciato il lungo viaggio che ha portato nell’aprile del 2006 all’apertura dell’ostello, con un piano camere studiato appunto per l’ospitalità di gruppi.

Il progetto si dimostra subito vincente, perché il numero di gruppi che decidono di venire in vacanza da noi aumenta subito dal secondo anno, e ancora nel terzo.

Si arriva al 2008, l’Istituto Colombo è molto grande, ha quattro piani, uno di questi è ancora vuoto e in attesa di un progetto. Ed ecco la nuova idea: dopo aver aperto la città ai gruppi di ragazzi, il nuovo sogno diventa quello di aprire Santa alle persone con disabilità. Con il prezioso aiuto dello Sportello Informadisabili, operante già da anni sul territorio, e presente all’interno dell’Istituto Colombo con il suo ufficio, vengono realizzate al terzo piano altre camere, di cui alcune studiate proprio per l’ospitalità di famiglie e gruppi con persone con disabilita’. Il terzo piano comincia la sua vita nel luglio del 2009.

E’ passato tanto tempo, oggi sono molti i gruppi che vengono a trovarci ogni anno, sono nati veri e propri rapporti di amicizia. Negli anni abbiamo visto ragazzini crescere, diventare animatori dei loro gruppi, tornare con le famiglie.

Un sogno realizzato.